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A confronto con la Generazione Z sul diritto al voto a 16 anni

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Il voto è un dovere civico, come sancito dall’art.48 della Costituzione Italiana, per ora esercitabile dai cittadini italiani di maggiore età. Per le elezioni del Senato della Repubblica, l’età minima è di 25 anni ed è indicato dall’art. 58 della Costituzione. Da anni è iniziato in Parlamento un dialogo tra le parti politiche per modificare questi limiti, in quanto è richiesta una modifica costituzionale, e l’ultimo tentativo formale risale al 2019. I motivi dell’estensione di età dell’elettorato attivo sono molteplici, e non sembra essere solo propaganda politica. L’Italia è un Paese in forte trend demografico di invecchiamento, basti pensare agli ultimi dati Istat disponibili che certificano nella nostra Nazione un saldo negativo di 188.721 tra natalità e mortalità, anche con la correzione del saldo migratorio. Istat certifica che nel 2020 i 16enni e i 17enni, attualmente esclusi dal voto attivo, sono stati rispettivamente 568.006 e 565.389, oltre ai 572.210 15enni che in caso di modifica costituzionale potrebbero rientrare nell’elettorato dall’anno prossimo.

Estendere il limite di età vorrebbe dire aggiornare la società in termini di diritti per restare al passo con la Generazione Z (i nati dopo il 2000) che ricevono flussi di informazioni non paragonabili alle generazioni precedenti, e per questo potrebbero essere già informati sul voto, sulla politica e su come operare delle scelte.

Abbiamo chiesto a tre sedicenni, i diretti interessati, cosa ne pensano in merito, rivolgendo loro le seguenti domande:

– Ti piacerebbe votare?

– Vorresti fare degli approfondimenti sulla tematica legata al voto?

– Quale sarebbe la tua proposta per i giovani?

Luisa Fiore 16 anni – Salerno (Campania)

“Certo che mi piacerebbe votare, ma secondo me sarebbe comunque meglio aspettare i diciotto anni, perché anche se sono solo due gli anni di differenza, a sedici anni non si è ancora avuta la possibilità di fare certe esperienze che maturano o comunque cambiano le persone.

Riguardo agli approfondimenti sulla tematica legata al voto certo che mi piacerebbe farli, perché si tratta sempre di qualcosa che mi riguarda, e poi votare è un diritto e un dovere che comporta una grande responsabilità, quindi tanto vale informarsi”.

– Quale sarebbe la tua proposta per i giovani?

“Vorrei che fossimo ascoltati di più e venissimo presi sul serio, poiché ci viene sempre detto che siamo la generazione del futuro, ma siamo la generazione del presente, e quindi vogliamo fiducia perché ormai non è più possibile rimandare, anzi, silenziare la nostra voce”

Roberto 16 anni – Nicosia (Sicilia)

“Sì mi piacerebbe votare e sarebbe interessante fare degli approfondimenti sulle tematiche del voto.

Se potessi, proporrei ai giovani di unire le forze chiedendo la possibilità di votare anche prima dei 18 anni, di poter iniziare a inserirci nel mondo del lavoro prima della fine degli studi, anche durante i mesi estivi per avere più possibilità dopo aver conseguito il diploma. Chiederei, inoltre, di poter creare più lavoro per noi giovani del Sud”

Sara 16 anni – Rovereto (Trentino Alto Adige)

“Sì, mi piacerebbe votare perché credo sia un modo per entrare nel mondo degli adulti e iniziare a fare delle scelte importanti e che contino. Sicuramente prima di votare vorrei fare degli approfondimenti legati al voto, mi piacerebbe capire bene le dinamiche e come funziona. Prima di votare vorrei anche informarmi bene sulle idee dei vari partiti.

Credo, inoltre, che i giovani siano una parte fondamentale della società, sono gli adulti del futuro. Personalmente se potessi chiedere qualcosa, penserei alla costruzione di nuovi centri ricreativi dove i giovani possano incontrarsi e studiare insieme in ampi spazi interni, ma anche praticare attività sportiva in aree verdi attrezzate per i diversi sport”

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