Anci, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno pubblicato, nel dicembre 2020, l’Avviso pubblico “Fermenti in Comune” stanziando 4 milioni e 960 mila euro dal fondo per le Politiche Giovanili per supportare l’avvio – o il rafforzamento – di azioni positive messe in campo dai giovani. Gli importi finanziabili erano inclusi in un range da 60mila a 200mila euro per ogni progetto, a seconda della popolazione, con un cofinanziamento obbligatorio.
“Fermenti in Comune” ha generato un certo “fermento” tra gli Enti locali, sia per il tipo di finanziamento che per una comunicazione a tappeto. Il Vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella ha infatti comunicato che l’Ente ha ricevuto oltre 1000 proposte, a fronte del finanziamento di 50 idee progettuali.
La procedura non è stata esente da criticità: ad esempio, l’Avviso è stato pubblicato a dicembre e dunque a cavallo delle festività natalizie, con la scadenza inizialmente prevista per il 18 gennaio, successivamente prorogata al 29 gennaio. In questo modo il primo periodo è andato perduto e gli Enti si sono attivati solo nel mese della scadenza dei termini. L’avviso prevedeva inoltre la creazione di proposte progettuali per affrontare le sfide sociali ritenute prioritarie per le proprie comunità, in collaborazione con i soggetti che avevano vinto in ATS il bando “Fermenti” della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tale partecipazione ha creato in realtà confusione sulle denominazioni di ATS (chiarite poi con le Faq da parte di ANCI), ovvero l’Ente locale non doveva creare ATS di progetto ma avrebbe fatto rete con una ATS già costituita.
In conclusione, l’Avviso ha evidenziato la scarsa predisposizione degli Enti locali verso questo settore ed anche procedure amministrative svolte differentemente da Comune a Comune, ma è sempre apprezzabile l’interesse del Governo e di Anci per finanziamenti specifici sulle politiche giovanili.