Siamo al secondo anno di Pandemia che, soprattutto per i più giovani, ha significato assenza di relazioni, riduzione degli stimoli e chiusura. La DAD ha colonizzato rapidamente gli spazi dedicati all’apprendimento, generando un inevitabile disagio; tuttavia, come amava dire Albert Einstein “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità” e così, nel corso di questo inverno, ha preso forma il progetto Radio Traccia.
Luigi Rutigliani, insegnante di religione al Gadda Rosselli di Gallarate ha pensato di mettere a valore le capacità di ex allievi e studenti adolescenti, offrendo loro una guida affinché diventassero essi stessi contenuto e contenitore di una web radio. L’obiettivo è stato da subito chiaro: offrire ai ragazzi l’opportunità di “lasciare una traccia”, di sé e del proprio talento. Il progetto si è mostrato da subito ambizioso e il palinsesto si è riempito di rubriche dalle tematiche singolari.
Sotto la lungimirante direzione di Marco Filomena, laureando in Scienze della Comunicazione e affetto da disabilità, hanno preso forma “Il Bello e il Buono dei Giovani” spazio dedicato alla grande capacità demiurgica dei ragazzi; “Bar Sport”, rubrica tematica particolarmente attenta allo sport paraolimpico; “Una Vita da” una vera narrazione fatta da persone che hanno dedicato la loro intera vita a una causa lavorativa, incarnandone l’essenza; “Giovani nel Mondo” che raccoglie esperienze di ragazzi precocemente partiti a caccia di un sogno che hanno in fine realizzato; “Poesia” momento dedicato alle composizioni talentuose; “Adolescenti Indipendenti” importantissimo focus dedicato ai temi delle dipendenze giovanili: da device, da videogiochi, da sostanze stupefacenti e molto altro.
Favoriti dal contesto multiculturale dell’istituto Tecnico Economico e Liceo Linguistico, i ragazzi hanno fortemente voluto imprimere uno stile internazionale a Radio Traccia e, partendo da una rubrica in lingua spagnola stanno ora pensando di promuovere iniziative e conversazioni in lingua araba e altre.
L’esperienza, al di la del suo valore intrinseco, è un esempio di quanto i giovani possano essere promotori di cultura e innovazione se sostenuti, nell’attesa di dare una sede fisica alla Radio e poter riprendere le attività in presenza il lavoro si intensifica, nutrito da competenze e dalla “voglia di fare” tipica dell’età che sperimenta.