I quattro policy papers realizzati dai 110 partecipanti della quarta edizione del Meeting Nazionale dei Giovani hanno preso corpo, e sono stati presentati ufficialmente questa mattina al Dirigente dell’Agenzia Nazionale Giovani, Serena Angioli, al Deputato del Parlamento Europeo Mario Furore, al Direttore del Dipartimento POLICOM dell’Università degli Studi di Salerno Virgilio D’Antonio e a Mario Pozzi, dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Nazionale Giovani.
I quattro gruppi di lavoro – Engage, Empower, Connect e Act – hanno collaborato, singolarmente e collettivamente, alla stesura dei papers, funzionali alla creazione del percorso della Youth Work Academy come un modello di cooperazione tra Terzo Settore e Pubblica Amministrazione, per lo sviluppo delle politiche giovanili a partire dalla professionalizzazione dei giovani. In sostanza comprendere le capacità e i desideri dei giovani per commutare i loro bisogni in veri e propri sbocchi lavorativi.
Partendo dall’analisi del significato di “youth work” (letteralmente, “lavoro giovanile”, anche se il termine ha un significato più ampio e trasversale), sono state formulate delle proposte funzionali a rendere spendibile questo significato anche dalle istituzioni, dalle amministrazioni e dagli imprenditori. E’ stato necessario anche definirne abilità, qualifiche e competenze – col supporto di documenti europei, nazionali e regionali – immaginando come gli youth worker possano integrarsi sul territorio e generare interesse, fino ad arrivare alla definizione di strategie per una loro collaborazione con pubblica amministrazione e Terzo Settore.
“Questa qualifica professionale è molto importante – ha commentato Angioli – anche se in Italia stenta a essere riconosciuta. Il fatto che la figura dello youth worker sia in fase di sviluppo è un segnale importante e come Agenzia stiamo lavorando affinché sia sempre più consolidata, anche se nelle aree del sud ha ancora margini di debolezza. Serve un contesto che faccia non solo emergere il talento, ma che poi lo riconosca, perché il successo non dipende solo da una capacità individuale ma anche da un contesto favorevole che gli dia spazio per emergere.”
L’Europarlamentare Furore – l’italiano più giovane al Parlamento Europeo – aggiunge che “tutti possiamo fare la differenza, ma è sempre bello vedere quando si catalizzano forze positive del nostro territorio. In Europa abbiamo implementato tutti i programmi che riguardano i giovani, e c’è molto impegno per ridurre il divario esistente, perché non siamo solo il sud Italia ma anche il sud dell’Europa e abbiamo un doppio gap da colmare. Gli strumenti che l’Europa mette a disposizione sono tanti e bisogna sfruttarli per arrivare ad esperienze sempre più significative. Ai giovani dico: viaggiate, formatevi, ma poi tornate per mettere a frutto il vostro bagaglio.”
C’è bisogno, però, di un cambiamento radicale anche a livello accademico, per il Direttore D’Antonio: “Bisogna avvicinare il vecchio pensiero accademico alle nuove generazioni. Siamo in una stagione in cui spesso ci confrontiamo con percorsi che sono vecchi e lontani dal mondo del lavoro, scontando il fatto che le competenze che diamo a volte non sono capite fino in fondo. Bisogna ripensare questo dialogo senza avere paura, perché le grandi crisi nascondono sempre delle opportunità per chi le sa accogliere.”
“Questi quattro giorni – aggiunge Pozzi – sono sicuramente un ulteriore strumento di analisi per aiutare a capire cosa vogliono i giovani e come possiamo essere loro di aiuto. Sono loro, infatti, ad essere stati maggiormente penalizzati ed è da loro che bisogna ripartire. Noi dobbiamo fare rete e dare il nostro contributo, per aiutarli a credere che nella società ci sia spazio per chi si impegna, per chi ha talento e per chi riesce a superare le avversità.”
Presente in sala per un saluto ai partecipanti anche il Senatore Antonio Iannone: “Siamo onorati di avervi qui a Salerno, siamo sicuri di offrire un territorio che è all’altezza delle vostre aspettative. Le attività che avete svolto sono importanti e bisogna lavorare sempre più sul tema delle politiche giovanili. Troppe volte il racconto di generazioni annoiate o poco stimolate non rende giustizia a tutti i giovani come voi che hanno voglia di costruire e mettersi in gioco.”
Tantissimi gli ospiti istituzionali e proventi dal mondo imprenditoriale che hanno voluto incontrare i ragazzi durante la quarta edizione, tra cui anche un saluto speciale in videocall del Ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone: il Sindaco del Comune di Salerno Vincenzo Napoli, l’Assessore alle Politiche Giovanili e all’Innovazione Mariarita Giordano, il Presidente di Fondazione Carisal Domenico Credendino, il CEO di Savino Solution Nicola Savino, il Responsabile Scientifico OCPG dell’Università degli Studi di Salerno Stefania Leone, il Presidente FRG Campania Giuseppe Caruso, il responsabile Ricerche, Studi e Relazioni Internazionali IFEL Campania Gaetano Di Palo, l’Onorevole Piero De Luca, il Managing Director di Giffoni Opportunity Jacopo Gubitosi, i sindaci Sonia Alfano, Francesco Morra e Giuseppe Lanzara in rappresentanza dell’ANCI, la Deputata Anna Bilotti e il Consigliere della Regione Campania Andrea Volpe.
Non sono mancati anche momenti di divertimento e socialità tra le ragazze e i ragazzi presenti, tra la stesura di un paper e un incontro in sala, senza dimenticare selfie, foto ricordo e perché no, anche confronti accesi su temi caldi e sensibili a molti come i diritti civili, la digitalizzazione e l’introduzione di nuove figure ibride come quella dello youthworker. Appuntamento, quindi, al prossimo anno con la quinta edizione del Meeting Nazionale dei Giovani, che sarà sicuramente arricchito da nuovi stimoli sulle tematiche di cui i giovani sono protagonisti indiscussi: il futuro, la nostra società, il mondo del lavoro e la politica. E nel frattempo il Presidente di Moby Dick ETS Francesco Piemonte annuncia una nuova sfida per il territorio sul 2022: candidare la città di Salerno come capitale europea dei giovani.