Responsabilità familiare, terza età, disabilità, contrasto alla povertà, ma anche giovani ed innovazione, sono questi i punti che ha affrontato l’Assessore Paola De Roberto con oltre 370 Associazioni del territorio salernitano all’interno dei lavori di co-programmazione dell’Ambito S5 delle Politiche Sociali.
Dopo l’incontro al Centro Sociale di fine marzo, è stato redatto un documento finale di co-programmazione, appunto, relativo alle annualità 2022 – 2024.
Dalla discussione messa in atto è emerso che gli obiettivi per la nuova programmazione (nell’ambito delle politiche giovanili, introdotte e fortemente volute dall’Assessore De Roberto) prevedono:
- L’opportunità di attivare spazi di condivisione e contaminazione culturale
- La necessità di riattivare e potenziare gli spazi ludico-ricreativi e sportivi nei quartieri
- Attivare sportelli (SIT) di orientamento alla formazione e al lavoro in sinergia con i centri per
l’impiego.
Tenuto conto della programmazione finanziaria nazionale, degli impegni assunti dalla legge nazionale di bilancio 2022, degli stanziamenti regionali pregressi e del bilancio preventivo comunale del 2021, si stima uno stanziamento complessivo per il 2022 di circa 23 milioni di euro, di cui il 3% sarà destinato alle politiche giovanili.
Abbiamo, a tal proposito, fatto qualche domanda all’Assessore De Roberto proprio in merito alle nuove generazioni ed alle attività in programma per i giovani sul territorio.
“Quello che stiamo facendo è rispondere a quanto ci prescrive la norma costituzionale con art. 131 che ci richiama ad un lavoro di sussidiarietà orizzontale. L’obiettivo è quello di agire insieme per il benessere della nostra collettività. Confidiamo in un lavoro armonioso, di condivisione degli obiettivi che, naturalmente, deve avere al centro i giovani che non sono il nostro futuro, ma il nostro presente. Abbiamo intenzione di progettare con loro, di ascoltare le loro esigenze e di programmare le risorse sulla base di quelle che sono per loro delle priorità”.
Quando si parla di giovani, spesso si fa riferimento alle difficoltà che hanno gli stessi ad integrarsi. Un piano trasversale, atto a coinvolgere diverse realtà e categorie, può effettivamente aiutarli ad integrarsi meglio nelle maglie territoriali e sociali?
“Più che avere una guida bisogna contaminarsi a vicenda. Siamo in un periodo storico caratterizzato dalla rivoluzione digitale. Oggi la tecnologia, se non utilizzata bene, può essere un limite, crea solitudine, ecco perché i giovani spesso si trovano in uno stato di disorientamento. Lavorare alla co-progettazione, incontrarsi, contaminarsi credo sia una buona “cura” per tutti”.
Il 2022 è stato dichiarato dall’Europa l’anno dei giovani. Cosa ne pensa in merito?
“A mio avviso è importante che i giovani abbiano la possibilità di confrontarsi con le altre realtà europee, di vivere delle esperienze in Europa ma è altrettanto fondamentale che poi ritornino per portare queste esperienze nei nostri territori”.