Non sono mai stata un’appassionata di poesie; anche se, paradossalmente c’è stato un tempo in cui le scrivevo stesso io. ‘‘Flussi di coscienza’’ mi è arrivata tra le mani casualmente e, dopo tanto tempo, è stato il volume di poesie che ho letto tutto in un fiato.
Una liberazione dell’anima, dei pensieri… gli autori, Pasquale Villano e Ludovico Rescigno, riescono a portare il lettore nell’universo del ricordo, della memoria e dell’amore ‘‘che non sa più tornare’’. I versi riescono a contaminarci con la loro dolce e dolorosa musicalità, fecondando nell’anima del lettore un flusso di coscienza.
‘‘C’è una stella che ha smarito la strada, un sentiero orfano di passi.’’
L’amore è nell’essere del poeta, e anche nella sua assenza esso si nutre col suo ricordo; l’amore è il cedro, l’infinità… l’eternità.
Il libro incarna l’essenza dello spirito creativo, il coraggio di raccontare e raccontarsi. Alla domanda ‘‘Dove semineremo i nostri sogni quando i terreni bruceranno/Ed i vermi domineranno il mondo?’’ gli autori ci danno la risposta attraverso il libro stesso; sono riusciti a seminare dentro le pagine del libro il sogno dell’amore che non è solo bello, ma anche travolgente, doloroso, e, soprattutto, effimero.
‘‘Flussi di coscienza’’ oltre ad essere emozione cristallizzata in una sostanza lirica, è un progetto che invita i lettori a poter esprimere il proprio io interiore.