Oggi è la Giornata mondiale delle competenze giovanili, un’occasione di riflessione (e d’azione) di grande importanza, soprattutto per chi lavora “per e con” le Scuole, le Università e la comunità educante.
Secondo il Rapporto Recovering learning: Are children and youth on track in skills development? lanciato oggi (15 Luglio) dalla Education Commission e dall’UNICEF in occasione della Giornata mondiale, quasi il 75% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni nei 92 Paesi coinvolti dall’indagine non riescono ad acquisire le competenze necessarie per lavorare.
Nonostante la trasformazione in atto in alcuni Paesi, soprattutto in quelli UE, rispetto alle metodologie ed agli strumenti educativi, molti Paesi stanno affrontando una crisi di competenze, con la maggior parte dei giovani impreparati a partecipare al mercato del lavoro, con alti tassi di giovani fuori dalla scuola e un basso livello di competenze di secondo livello.
L’alfabetizzazione e la capacità di calcolo di base, le competenze “trasferibili” di vita e socio-emotive, le competenze digitali; le competenze tecniche ed imprenditoriali, elencate nel Rapporto, richiamano molto, oltre che “competenze base” scolastiche, anche le “Key-competences” tanto care all’UE ed all’Educazione non formale, fondamentali per il mercato del lavoro.
Certamente il mondo della Scuola (europea) ha subito una grande trasformazione ed apertura, facendo del Terzo settore e delle aziende dei co-protagonisti per la costruzione delle nuove competenze per i giovani. Ad oggi, però, la strada è ancora lunga ed i dati impongono un cambio di marcia.
Per maggiori informazioni sul Rapporto visita la pagina: https://www.unicef.it/programmi/istruzione/ .