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Premio Giovani Ricercatori Gruppo 2003: ecco chi ha vinto

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La terza edizione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori del Gruppo 2003 ha premiato 10 giovani meritevoli. Rivolto alle ricercatrici e ai ricercatori con meno di 7 anni di attività dalla fine del dottorato, il Bando ha ricevuto ben 543 candidature. I premi sono stati consegnati il 6 novembre presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche a Roma, alla presenza della presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, la presidente del Gruppo 2003 Maria Pia Abbracchio, le giurie e gli sponsor che hanno reso possibile il Premio. La premiazione si è conclusa con una lezione di Peter Bauer su “Destination Earth”, la flagship europea sulla nuova frontiera della “previsione climatica”.

Queste le nuove speranze della ricerca italiana che con un loro lavoro scientifico pubblicato su riviste prestigiose si sono aggiudicati il premio nelle diverse categorie: Leonardo Caproni (Centro di Scienze delle Piante, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa ) si è aggiudicato il premio nella ricerca in Agricoltura con uno studio di agro-biodiversità per selezionare le varietà autoctone di orzo etiope più adattabili alle variazioni climatiche e in grado di garantire la resilienza delle coltivazioni e la sicurezza alimentare. Monica Dinu (Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli Studi di Firenze) è la vincitrice della categoria Alimentazione con una ricerca molto innovativa che ha confrontato gli effetti di una dieta vegetariana, rispetto ad una dieta mediterranea isocalorica, sui parametri di funzionalità renale. Manuela Bischetti (Università degli Studi di Trieste), invece, ha vinto il premio Astrofisica e Spazio con uno studio, di grande impatto sia nell’ambito della cosmologia che nell’astrofisica delle alte energie, dedicato alla crescita dei buchi neri supermassivi nei primi miliardi di anni dell’universo. Una borsa di studio, messa a disposizione da ASI (Agenzia Spaziale Italiana) è stata assegnata a Federica Angeletti (Università di Roma La Sapienza) per uno studio che affronta il problema del controllo delle vibrazioni strutturali degli spacecraft con soluzioni tecnologiche disponibili e affidabili. Il premio Biodiversità è andato invece a Martino Adamo (Università degli Studi di Torino) per aver messo in luce con la sua ricerca un rilevante bias estetico nello studio della biodiversità delle piante, mentre Katinka Bellomo (Politecnico di Torino) ha vinto per la categoria Clima, con un utile contributo alla comprensione di come il clima in Europa cambierà nei prossimi decenni per effetto dell’indebolimento della Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC). Il premio di Cybersecurity va invece a Matteo Busi (Università Cà Foscari Venezia), con un lavoro che presenta una metodologia per estendere in modo sicuro le funzionalità di un microprocessore in modo da garantire la sicurezza degli utenti e delle applicazioni. A Salvatore Valastro (Istituto per la microelettronica e microsistemi – CNR-IMM), va il premio Energia con una pubblicazione che presenta una soluzione innovativa che elimina il rischio di tossicità da piombo per le celle a perovskite, potenziale valida alternativa alle attuali celle al silicio. A Vittorio Bianco (Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti “Eduardo Caianiello” – CNR-ISASI) il premio della categoria Intelligenza artificiale, Big Data e High Performance Computing per uno studio che presenta un promettente approccio nel monitoraggio e nella classificazione delle microplastiche, uno dei problemi ambientali più urgenti dei nostri tempi. A Paola Albanese (Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia) il premio della categoria Nuovi materiali per una ricerca che si inserisce nella ambiziosa tematica della progettazione e realizzazione di protocelle artificiali autonome dal punto di vista energetico. Il premio della categoria Salute, la più partecipata con circa 200 candidature, va a Simona Francia (Istituto Italiano di TecnologiaGenova) per uno studio che presenta una nuova tecnologia di retina artificiale liquida costituita da una sospensione di nanoparticelle polimeriche di natura fotovoltaica. Hanno inoltre ricevuto una menzione speciale: Eleonora Macchia (Università degli Studi di Bari “A. Moro”) per Agricoltura, Elisa Bortolas (Università degli Studi di Milano-Bicocca) e Giuliano Iorio (Università degli Studi di Padova) per Astrofisica e Spazio, Stefano Della Fera (Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” – IFAC-CNR) e Federico Scoto (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima – CNR-ISAC) per Clima, Luca Demetrio (Università degli Studi di Genova) per Cybersecurity, Matteo Böhm (CNR – 2 ISTI), Saverio Francini (Università degli Studi di Firenze) e Marco La Salandra (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”) per Intelligenza artificiale, Big Data e High Performance Computing, Maria Tredicine (Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” Chieti-Pescara) per Salute. “Siamo molto soddisfatti del gran numero di domande ricevute, che testimonia come la passione dei giovani per la ricerca scientifica sia più viva che mai, e anche dell’elevata qualità delle proposte, che ha spesso messo in difficoltà le Commissioni”, commenta la presidente del Gruppo 2003 Maria Pia Abbracchio. Per la presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, “I tanti giovani che hanno aderito a questa iniziativa sono un vero e proprio orgoglio per il nostro Paese. Nei progetti presentati – i dieci vincitori ma anche molti altri – emergono non solo le competenze e il livello di eccellenza della nostra comunità scientifica, ma anche entusiasmo, passione, visione: elementi che ci portano a immaginare un futuro in cui la conoscenza e la ricerca potranno significativamente migliorare la qualità della vita e dell’ambiente in cui viviamo”.

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