Ogni anno, giovani provenienti da ogni dove, di ogni età, con le proprie personalità aspettano con desiderio i 10 giorni che daranno vita al Giffoni Film Festival.
L’evento non è solo una ricorrenza annuale. Giffoni per molti è un rifugio, una casa dove ci si può sentir capiti, ma soprattutto ascoltati.
Il Festival accoglie sorrisi, abbracci, amicizie legate da un esperienza che portano nel cuore, permettendogli di crescere e aprirsi al futuro.
“Perché Giffoni non può non esistere, è casa, senza non vivrei”.
I giovani amano Giffoni perché hanno la possibilità di stringere amicizie con persone provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, poiché “in un piccolo posto possono raggrupparsi migliaia di persone” afferma Gerarda di 15 anni, una giffoner da ormai 5 anni. Possono sentirsi liberi, se stessi, abbandonando quella paura di essere giudicati.
“Il Festival ti da il doppio di quello che ti aspetti, consiglio di godervi tutti i giorni” conclude la ragazza.
Per molti Giffoni rappresenta la magia di poter entrare in relazione con l’altro, avendo la possibilità di conoscere personalità influenti del mondo del cinema, dello sport e del teatro.
Antonia, 28 anni, descrive Giffoni come un’opportunità che permette di aprire la mente, che incarna i valori della fratellanza, solidarietà e indipendenza.
Giffoni permette di sviluppare i propri pensieri, mettendoli in contraddizione, al confronto con quelli altrui. Si mettono in gioco le proprie capacità, condividendo passioni.
“Giffoni è ossigeno puro. Ogni anno regala emozioni nuove” dichiara Paolo, cresciuto tra gli spazi del Festival.
Quest’anno il tema scelto per l’evento è “l’illusione della distanza”. Al riguardo Francesca, 23 anni, afferma: “in alcuni casi ci si sente distanti, abbiamo tanti punti di vista diversi che non emergono perché viene sempre meno la comunicazione. Giffoni ti aiuta e ti permette di capire che non sei solo”.
Il Giffoni Film Festival si colora con l’allegria dei giovani, un punto di riferimento che unisce cuori, emozioni e avventure, custoditi nei ricordi di un’esperienza travolgente ed indimenticabile, da fare almeno una volta nella vita.
Articolo a cura di: Gerardina Calabrese e Giorgia Moccia