Da quest’anno il partenariato con Sport&Salute ha dato vita alla prima edizione di Giffoni Sport che sta ospitando le “Legend” delle diverse discipline, nonché molti dei giornalisti, imprenditori, medici che orbitano attorno al mondo dello sport italiano.
La presenza di rappresentanti della pallavolo italiana, nei primi giorni di Giffoni Sport, è stata particolarmente significativa: Luigi Mastrangelo, Giacomo Sintini e Mauro Berruto sono solo alcuni dei volti che il Festival ha avuto il piacere di accogliere. Proprio con coach Mauro Berruto, storico commissario tecnico della nazionale maschile di pallavolo, abbiamo avuto l’opportunità di dialogare in merito a tanti dei temi caldi nel dibattito pubblico.
“Non c’è modo più bello di aprire Giffoni Sport nella settimana olimpica. Trovo molto coerente che Giffoni abbia proposto questa variante di Giffoni Sport, in modo tale che i ragazzi possano avvicinarsi allo sport in tutte le sue forme”, dice Berruto.
La sua esperienza sportiva nel corso degli anni ha abbracciato tanti aspetti differenti. In particolare, Berruto sta portando avanti una lunga attività letteraria e politica.
“La mia attività letteraria nasce da una vocazione e da una passione. Lo sport è uno strumento dal profondo valore sociale ed educativo. Quest’attività la metto assieme al mio impegno politico, legato a un sentimento di “restituzione” che provo. Tutto ciò che ho imparato lo devo allo sport e, pertanto, cerco oggi di restituirlo attraverso questi mezzi”.
Attuale deputato eletto con il Partito Democratico, in Parlamento Berruto ha più volta portato all’attenzione della maggioranza il tema dello Ius Soli sportivo, su cui si dibatte da anni.
“Per comprendere la situazione dell’Italia rispetto alla questione Ius Soli basta aprire la porta di una palestra di una qualunque disciplina sportiva e osservare una squadra di settore giovanile per vedere un modello di società che è già presente. È un modello fatto di ragazzi che hanno colore della pelle diverso, provenienza diversa, disponibilità economiche diverse”, spiega.
“Non possiamo aspettare – conclude Berruto – che sia un talento ad accelerare tale processo. Un diritto è un diritto. Non è che se un ragazzo corre più veloce di un altro allora avrà un certo trattamento”.
Come ricordava l’ex commissario tecnico, Giffoni Sport inizia alla vigilia dei giochi olimpici di Parigi 2024, un’occasione unica per scoprire le discipline meno seguite ma che, spesso, sono le più medagliate, come la scherma.
A parlarcene è stato un ex schermidore pluripremiato, Stefano Pantano, che vanta tre medaglie d’oro ai campionati mondiali nella spada e due partecipazioni olimpiche:
“Sono passati sicuramente troppi anni. Mi manca l’adrenalina che mi dà la competizione di alto livello, i miei compagni, lo spogliatoio, la preparazione delle gare, emozioni che appena smetti non proverai mai più”, commenta l’ex schermidore.
Oggi Pantano è commentatore tecnico per la Rai, un impegno che coltiva con grande professionalità dal 1996, affiancando all’esperienza televisiva anche quella radiofonica.
“Il commentatore tecnico è qualcosa che mi ha sempre molto gratificato. Oggi ringrazio la Rai perché mi ha aiutato ad affermarmi al di fuori della mia attività di agonista. La radio l’ho cominciata quasi per caso e non pensavo divenisse parte integrante della mia vita. Da quando ho inizia non ho mai smesso e mi sono reso conto che è un mezzo di contatto con le persone con una grandissima funzione sociale”.
Berruto e Pantano, entrambi in grado di eccellere nelle rispettive discipline, sono stati influenzati da quel senso di “restituzione” che li ha spinti ad adoperarsi in ambienti differenti, ma allo stesso modo socialmente e culturalmente rilevanti.