“Fermati! Pensaci un minuto” è la nuova campagna di comunicazione realizzata dal Dipartimento per le politiche antidroga in collaborazione con Rai, presentata al Giffoni Film Festival dinanzi ad una giovanissima platea.
La necessità di porre un ulteriore accento sulla questione si fa ancora più urgente in seguito agli ultimi dati diffusi in Parlamento: secondo la Relazione annuale sulle tossicodipendenze, nel 2024 tra i giovani è aumentato il consumo di tutte le sostanze stupefacenti, fatta eccezione per la sola cannabis.
Inoltre, nel 2023 il traffico di cocaina è quintuplicato e i quantitativi sequestrati dalle Forze di Polizia hanno toccato quota 20 tonnellate.
Per questo motivo è nata la campagna istituzionale “Fermati! Pensaci un minuto”, uno strumento che mira a sensibilizzare e prevenire l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte dei più giovani.
Pierluigi Colantoni, direttore Rai Creativa, e Pietro Ferri, ideatore e responsabile delle musiche, hanno presentato alcune clip in Sala Truffaut. Ne saranno ben nove, ognuna per ogni sostanza, e saranno condivise sulle reti Rai e sui canali social di Rai Play.
“La nostra missione è quella di comunicare con il pubblico della Rai – dice il direttore Colantoni – questa campagna è stata ideata e promossa perché riteniamo che bisogna avere una consapevolezza ancora maggiore rispetto all’utilizzo di queste droghe”.
I filmati riassumono in meno di un minuto le informazioni primarie sulla sostanza (dove si trova e come si consuma), i suoi effetti a breve e lungo termine attraverso una serie di animazioni che rendono la fruizione più leggera e accattivante.
“Il format è scritto per avere una sua coerenza stilistica: la narrazione è impostata per essere un’unica campagna”. Il focus del dibattito si è poi spostato sulle scelte musicali, che nella comunicazione odierna contribuiscono a preservare e mantenere l’attenzione dei fruitori.
In questa campagna “la musica ha avuto un ruolo importante, se non determinante. La costruzione è fatta in maniera totalmente originale e scandisce l’inizio e la fine del video in maniera regolare”, dice Pietro Ferri.
Nella produzione musicale, tuttavia, si è tenuto conto di un altro aspetto che viene spesso tralasciato: l’assenza di demagogia e stereotipo. “Abbiamo voluto mantenere una narrazione che non fosse demagogica. Ci era stata proposta, infatti, una melodia reggaeton nella clip della cannabis.
Ci abbiamo pensato e abbiamo capito che questo avrebbe ulteriormente etichettato i consumatori di questa sostanza”.
L’incontro è proseguito con un aperto confronto sulle modalità comunicative utilizzate nei video, tutte con un comun denominatore: la fruizione dei contenuti sui social media.
“Il mondo della comunicazione oggi è cambiato profondamente: voi tutti – continua Colantoni – interagite con questi contenuti attraverso lo smartphone. I testi diventano più grandi, la musica cambia, si modifica il linguaggio audio-visivo”.
Negli anni, Il tema della dipendenza da sostanze stupefacenti è stato sommerso da una retorica ripetitiva che non è mai riuscita a fare breccia nelle menti dei più giovani: parlare di una questione così rilevante al Giffoni, un Festival rivolto alle nuove generazioni, significa provare a smuovere un sentimento di indifferenza che è rimasto cristallizzato per fin troppo tempo.
Lo ha ricordato proprio il direttore Colantoni nei secondi finali della presentazione: “C’è un tema particolarmente ricorrente ed è quello della dissociazione. Non è facile gestirla, ma bisogna contrastarla. Oggi, appena uscirete da quella porta, non dissociatevi immediatamente. Lasciate che queste informazioni rimangano con voi ancora per qualche minuto e che non risultino vane”.