Giffoni e Giovani: due termini che – metaforicamente parlando – sembrano essere divenuti sinonimi. Il fondatore e ideatore del Festival, Claudio Gubitosi, lo ha sempre desiderato e ribadito con fierezza: le nuove generazioni devono essere protagoniste, senza piegarsi a una retorica che le possa sminuire.
Quello che oggi giunge alla sua 54esima edizione è quindi il Festival dei giovani, delle loro idee e del loro senso critico. È il Festival della creatività, del confronto leale ma severo, dei sorrisi dei più piccoli fino alle istanze degli adolescenti.
Per tale ragione Giffoni non poteva privarsi di chi, ai vertici, ogni giorno sa di dover soddisfare le richieste di milioni di giovani. Per questo motivo, nella Sala Blu, destinata ai ragazzi tra i 18 e i 30 anni, è arrivato Michele Sciscioli, capo Dipartimento delle politiche giovanili e del servizio civile universale.
Per la seconda volta a Giffoni, Sciscioli ha esordito dicendo che “il Governo non è così distante da voi e sono a vostra completa disposizione”, ribadendo l’importanza della presenza del Ministro Abodi sabato 27 Luglio.
Gli interrogativi, numerosi e profondi, hanno posto l’accento sulla percezione che i giovani hanno nei confronti delle istituzioni e dei suoi massimi rappresentanti: a spiegarlo è Leonardo, che dice: “ Quando in Italia si parla di giovani si parla di cittadini che non lo sono pienamente”.
L’incontro con i Giffoners è stata l’occasione per promuovere ulteriormente il recente bando del servizio civile universale, uno dei progetti di punta del Dipartimento per le politiche giovanili.
“Dallo scorso lunedì ci sono 4 bandi attivi, in ambito digitale, ambientale e per il giubileo.
Saranno 25 le ore a settimana con un assegno mensile di 507 euro per lavorare sul territorio.
Chi termina il percorso senza demerito ha un vantaggio con un diritto del 15% dei posti nei concorsi pubblici della PA, poichèsi è deciso di premiare i ragazzi che, con generosità, si prodigano nei confronti degli altri”.
In Sala il dibattito è proseguito con uno scambio di ampie vedute, ma senza perdere di vista le iniziative per le Politiche Giovanili: “Carta Giovani Nazionale – spiega Sciscioli – ha tante opportunità e possibilità che oggi vengono messe a disposizione: circa 3 milioni e 200 mila ragazzi tra i 18 e i 35 anni hanno già scaricato l’applicazione.
Ci sono agevolazioni nell’ambito di trasporti, formazione, lavoro e bandi della pubblica amministrazione. Lo scorso mese, poi, abbiamo inviato un questionario sul disagio psicologico. Abbiamo ricevuto decine di migliaia di risposte e sappiamo cosa preoccupa di più i nostri ragazzi: l’ansia per il futuro e l’instabilità della vita quotidiana”.
Ma se tanti giovani si sentono lontani dalle istituzioni, tanto lo si deve a una comunicazione errata e poco accattivante, su cui Sciscioli fa mea culpa: “Le istituzioni comunicano male. Sicuramente non sanno comunicare a voi giovani. Questo non dipende dal sapere o meno usare i social – chiarisce – ma troppo spesso continuiamo a utilizzare strumenti lontani dalle vostre abitudini”.
Studio e lavoro rimangono i temi più ricercati in sala. Il dibattito è serrato e le istanze degli “Impact” si susseguono, Michele Sciscioli con chiarezza risponde a tutti i quesiti, con un dialogo onesto e concreto, cosa molto apprezzata dai ragazzi in sala.