È ufficiale, il Corpo europeo di solidarietà è pronto per affrontare le sfide sociali, ambientali e umanitarie per il periodo 2021-2027 con un finanziamento di un milione di euro. Con un budget che permetterà ad almeno 270.000 giovani tra i 18 e i 30 anni di partecipare ad azioni di solidarietà locali e di volontariato in tutta l’UE, arriva anche la novità: la ricostruzione del precedente ‘‘EU Aid Volunteers’’ all’interno del programma ESC. Sarà possibile, quindi, la partecipazione dei giovani tra i 18 e i 35 anni di età ad azioni di volontariato nel campo umanitario ben oltre i confini europei.
Poco più di quattro anni fa, il 14 settembre 2016, l’ex Presidente Juncker annunciava l’idea del Corpo europeo di solidarietà: “Ci sono molti giovani, persone di mentalità sociale in Europa disposte a dare un contributo significativo alla società e aiutare a mostrare solidarietà. Possiamo creare loro opportunità per farlo […] La solidarietà è il collante che tiene unita la nostra Unione […] Questi giovani potranno sviluppare le loro capacità e ottenere non solo lavoro ma anche preziosa esperienza umana “.
Dopo tre anni di operato e 270.000 beneficiari, adesso al programma si aggiungono quattro elementi essenziali:
- maggiore attenzione sull’inclusione dei giovani con minori opportunità, attraverso progetti di volontariato anche nel proprio Paese. La Commissione e gli Stati membri avranno il compito di presentare idee concrete sul come intendono includere le persone con minori opportunità;
- più qualità e condizioni migliori per i volontari e i gruppi target. Le organizzazioni dovranno dimostrare di rispettare le normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro, essendo necessaria anche un’autorizzazione speciale per i volontari che svolgono attività con bambini e persone con disabilità;
- azioni di volontariato nel campo umanitario oltre i confini europei, estendendo il limite di età a 35 anni per i partecipanti, e con la possibilità di assumere esperti e trainer senza limite di età;
- attività di volontariato in linea con European Green Deal, che rispettino il principio “do no harm”.