Una figura che è una icona per la conoscenza, quello di Marie Curie, in nome della quale la Commissione Europea ha deciso di stanziare per il 2021 ben 822 milioni di € destinati alla ricerca. Le azioni Marie Skłodowska Curie (MSCA) finanziano, sin dalla nascita, dottorati e formazione post-dottorato nel quadro di Orizzonte Europa. Le misure interessano ricercatori provenienti da tutto il mondo, in tutte le fasi della loro carriera e in tutte le discipline e l’intento è quello di produrre innovazione, avanzamento scientifico, in una sola parola progresso.
Per questo motivo MSCA persegue ben 5 indirizzi fondamentali e trasversali:
- Reti di dottorato MSCA, che attuano programmi finalizzati alla formazione di dottorandi sia nel mondo accademico che in altri settori, tra cui l’industria e le imprese.
- Borse di studio post-dottorato MSCA, che si pongono come obiettivo quello di stimolare il potenziale creativo e innovativo dei ricercatori in possesso di un dottorato e desiderosi di acquisire nuove competenze attraverso formazione avanzata e opportunità di mobilità internazionale, interdisciplinare e intersettoriale.
- Scambi di personale MSCA, fortemente voluti per sviluppare una collaborazione sostenibile a livello internazionale, intersettoriale e interdisciplinare nel campo della ricerca e dell’innovazione.
- COFUND MSCA, ovvero cofinanziamento di programmi di dottorato e borse di studio post-dottorato sia nuovi che esistenti, negli Stati membri dell’UE o nei Paesi associati a Orizzonte Europa, con l’obiettivo di condividere le migliori pratiche delle MSCA.
- La Notte europea dei ricercatori MSCA, che avvicina gli studenti, le famiglie e il pubblico al mondo della ricerca e che si propone di sensibilizzare agli effetti che il lavoro dei ricercatori ha sulla vita dei cittadini, sulla società e sull’economia. L’evento promuovere tra le altre cose il riconoscimento pubblico della scienza e della ricerca e stimola l’interesse dei giovani per i percorsi professionali in ambito scientifico e nella ricerca.
Una notizia magnifica dunque che non solo ci dà contezza dell’impegno che l’Europa assume nei confronti del progresso scientifico ma che rende evidente quanto sia fondamentale la ricerca in un futuro comune fatto di sfide non più locali, ma globali.