Un incontro ricco di contenuti che ha sollecitato le risposte della Ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, su tanti temi. I cento ragazzi, dai 18 ai 28 anni, hanno compulsato di domande la Ministra creando un confronto ricco di spunti e di riflessione.
Si inizia subito parlando dell’attualità che è fatta di Next Generation UE ma soprattutto di pandemia, che è ancora in atto e che continua a tenere in catene i giovani. “La pandemia ci ha insegnato che non si può controllare tutto, e ha fatto sì che tutti abbiano passato due anni complicati e difficili”, ha dichiarato la Ministra.
Questa esperienza ha toccato tutti noi, e il Governo ha cercato di rispondere al problema stanziando diversi fondi: importante è non perderli nelle maglie dei bandi e farlo arrivare ai giovani affinché riescano ad esprimere il disagio provato con la musica, con l’arte, con lo spettacolo, con la cura del verde e con la capacità di riappropriarsi di spazi comunali abbandonati e renderli luoghi di partecipazione.
La Ministra ha, inoltre, sottolineato come la pandemia abbia anche insegnato che si può lavorare in maniera diversa, e di come sia fondamentale fornire la banda larga a tutti, anche ai piccoli centri abitati, alle aree interne che costellano tutta l’Italia. Per recuperare questi borghi bisogna innanzitutto viverli e per farlo c’è bisogno che lo Stato supporti le nuove attività e offra una rete di servizi valida.
I giovani di Giffoni hanno sottolineato che non sono il futuro, ma il presente e che è necessario che le istituzioni creino maggiori momenti di confronto e di ascolto per far sentire concretamente che ci sono politiche giovanili in atto per loro. La ministra ha ricordato che il Parlamento ha di recente approvato la modifica della Costituzione per dare la possibilità anche ai 18enni di poter votare i Senatori. In Italia si è considerati giovani fino a 35 anni, mentre nel resto d’Europa l’età scende a 29; bisogna lavorare per portare il limite a livello europeo, perché questo vorrà dire che la fascia 30-35 non sarà considerata più così debole.
Mismatching tra domanda e offerta di nuovi lavori, condizione della donna, innovazione nei rispetto della tradizione, anticipazioni sulle attività del ministero ministero, come la norma che prevede una soglia del 30% di assunzione di giovani under 36 e donne per le aziende che vogliano accedere ai bandi del PNRR, fondi per combattere il disagio giovanile e finanziare i giovani per creare degli Innovation Hub che non siano più solo quelli universitari. Un’ora abbondantissima che lascerà ai ragazzi la voglia di impegnarsi per migliorare la propria condizione.