In quasi tutti i contesti sociali, in ogni specifico ruolo, i gruppi tendono a creare un proprio linguaggio all’interno della lingua nazionale, che non è influenzato solo dal dialetto locale ma assume specificità e particolarità tipiche di un gruppo di persone accomunate da condizione socio-economica, sesso e fascia di età. Tra i linguaggi caratteristici tipici di determinate comunità locali, ma anche di categorie sociali in senso più ampio, che nel complesso prendono il nome di slang, spicca il linguaggio giovanile, che si caratterizza per originalità e peculiarità fortemente condizionate dalle comunità virtuali su Internet e molto ricco di termini informali assimilabili a modi di dire. Una breve conversazione giovanile potrebbe essere questa: “Ciao Vale, ci becchiamo sul tardi, andiamo a drinkare, ti lovvo tanto. Ok Fede, speriamo mia mamma non svalvoli, ti lovvo anch’io”. Chiaramente questo è un esempio, ma i termini sopraindicati sono decisamente ricorrenti nel linguaggio giovanile, che è influenzato anche da abbreviazioni di frasi usate per i messaggini sui cellulari, del tipo: “Ciao, cm va? Io nn pss venire xkè ho un appuntamento. Grz cmq x il tuo regalo”. Chiaramente, come ogni tipo di slang, anche il linguaggio giovanile può non essere compreso facilmente da chi non usa quel “codice”, come gli adulti. Gli esperti di linguistica italiana hanno recentemente creato un dizionario con più di 500 parole e locuzioni informali. Ma d’altronde si sa che la lingua è in continua evoluzione, per questo diverse espressioni tipiche giovanili hanno buone probabilità di entrare nel linguaggio comune generale, così come è avvenuto per i termini resi popolari da Internet come: postare (pubblicare online) o bypassare (saltare un passaggio), mentre in inglese ad esempio si sono diffusi verbi come to google (cercare su Internet). Gli esperti di linguistica italiana hanno recentemente creato un dizionario con più di 500 parole e locuzioni informali. Caratteristiche essenziali di questo linguaggio sono la concisione nell’esprimersi, la velocità che implica, in alcuni casi, trascuratezza nella pronuncia, la scrittura e la colloquialità. Un linguaggio, quindi, decisamente semplice, diretto e immediato ma anche originale e ricco di peculiarità, parallelo all’italiano standard utilizzato nei contesti più formali come scuola, lavoro e burocrazia, che per i giovani costituisce anche un modo per identificarsi e socializzare.